La Diga del Gleno è stata protagonista di uno dei casi più eclatanti dove la potenza della natura ha vinto sull’uomo e sulla sua noncuranza e irresponsabilità.
Scenografia di uno dei più grandi disastri dello scorso secolo, di cui purtroppo si parla ancora poco, è diventata oggi la meta perfetta per una #gitafuoriporta in giornata. Per non dimenticare la storia e gli errori umani, ma anche per godersi la natura che si è ripresa i suoi spazi.
Cosa trovi in questo articolo
La Diga del Gleno: informazioni pratiche
Se vuoi organizzare anche tu una gita alla Diga del Gleno, ecco tutte le informazioni utili da conoscere per pianificare la giornata nei dettagli e renderla ancora più piacevole.
Come arrivare alla Diga del Gleno
La Diga del Gleno si trova a un’altitudine di 1530 mt, sotto al Monte Gleno. Per raggiungerla, il sentiero più facile e veloce è il CAI 411, che parte da Pianezza, frazione di Vilminore di Scalve.
Vilminore si trova in Val di Scalve, in provincia di Bergamo. L’unico modo che conosco per raggiungerla in tempi utili è (ahimè) in auto. Da Bergamo ci vuole circa un’ora e mezza, percorrendo tutta la Val Seriana e proseguendo oltre al Passo della Presolana.
E’ consigliabile partire presto per evitare il traffico, specialmente nel fine settimana, poiché la strada è una sola e nella zona ci sono parecchi sentieri frequentati. Lo stesso consiglio vale anche per il rientro alla sera: all’imbocco della Val Seriana verso i caselli autostradali si creano spesso lunghe code.
Una volta giunti a Vilminore bisogna proseguire per la frazione di Pianezza. Attenzione! Durante la stagione estiva la strada per Pianezza viene chiusa: bisogna lasciare l’auto a Vilminore (ci sono diversi parcheggi) e prendere il bus navetta nella piazza del paese, che ha un costo di 2 € a/r e ti lascerà proprio all’imbocco del sentiero. Sul sito della Val di Scalve puoi trovare maggiori informazioni sulle corse.
Dalla piazzetta di Pianezza è sufficiente fare qualche passo per raggiungere l’imbocco del sentiero 411, sulla destra. Il sentiero è ben segnalato, si tratta di un dislivello di circa 300 m per un’ora di cammino.
Cosa portare
Anche se il sentiero è facile, andare in montagna non è uno scherzo e quindi le prime cose da mettere nello zaino sono consapevolezza e responsabilità di quello che si sta facendo.
Ad alta quota il tempo cambia velocemente e anche in estate può fare freddo: vestiti a strati e porta una giacca antivento e una maglia di ricambio. Meglio un indumento in più che uno in meno! Ti servono poi degli scarponcini da trekking, acqua e cibo, e un telo se vuoi sdraiarti a prendere il sole.
Una giornata alla Diga del Gleno: cosa vedere
Una volta imboccato il sentiero 411 del CAI a Pianezza, inizierai a salire lungo le pendici della montagna. La salita iniziale si apre poi su un bellissimo sentiero panoramico scavato nella roccia.
Davanti a te, maestosi, vedrai i resti della diga crollata il primo dicembre del 1923 a causa di molta superficialità nella costruzione. La struttura superiore ad archi multipli infatti è poggiata sulla parte inferiore, un tampone a gravità, e non sulla roccia stessa per via di modifiche incoscienti al progetto iniziale. Ciò ha causato copiose infiltrazioni, e la situazione è stata aggravata dall’utilizzo di materiali di scarsa qualità.
La diga crollò trascinando con sé 6000 metri cubi di fango, che distrussero diversi paesi fino a riversarsi nel lago d’Iseo. Tutto ciò avvenne in soli 45 fatidici minuti, che cambiarono completamente le sorti degli abitanti della Valle. Furono ritrovati 360 corpi, ma il conteggio dei morti ammonta ad almeno 500.
La responsabilità del disastro non è mai stata pagata, ma i resti della diga non ci permettono di dimenticare la gravità dell’accaduto. Una terribile e del tutto evitabile tragedia.
Per approfondire la storia della Diga del Gleno ci sono dei pannelli informativi molto dettagliati alla fine del sentiero, ma se vuoi un’anteprima puoi leggere l’articolo che ho scritto per Hermes Magazine.
Ti consiglio di non fermarti al laghetto, ma di proseguire oltre, dove meno escursionisti si avventurano e dove la natura è intatta in tutta la sua meraviglia. Anche nelle giornate più grigie e uggiose, come quella che è capitata a me, questo luogo non perde fascino, anzi diventa ancora più suggestivo!
Dove pranzare
Alla Diga del Gleno non ci sono rifugi, solo un piccolo bar, e non è sempre aperto. E’ consigliabile quindi portarsi il pranzo al sacco. Puoi sempre fare un aperitivo nella piazza di Vilminore prima di rientrare a casa.
L’idea in più
Se la Diga del Gleno ti ha affascinato e vuoi saperne di più, la Proloco di Vilminore ha allestito uno spazio espositivo nel centro del paese. Qui troverai tante informazioni interessanti e materiale fotografico d’archivio. L’esposizione mette in luce il legame che ancora oggi gli abitanti della Valle di Scalve hanno con i resti della Diga e le opportunità di sviluppo turistico ad esse collegato.
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