La Rocca d’Anfo è un enorme complesso militare arroccato sulle montagne che sovrastano il Lago d’Idro da una posizione che “panoramica” è dir poco. Fondata dalla Repubblica di Venezia e poi diventata la rocca napoleonica più grande d’Italia, è stata utilizzata fino agli anni Settanta come caserma per l’addestramento militare. Dal 2015 è stata aperta al pubblico e in questo articolo ti do qualche dritta per visitarla!
Cosa trovi in questo articolo
La Rocca d’Anfo: informazioni pratiche
Il Lago d’Idro si trova poco lontano dal più grande Lago di Garda. Il paese di Anfo, che ricade sotto la provincia di Brescia, si affaccia sulla sponda ovest di questo lago meno conosciuto del suo vicino, che proprio perché è meno turistico riesce ad essere più tranquillo e selvaggio. Già questo vale la gita, ma se visiti la Rocca ne rimarrai entusiasta!
Come visitare la Rocca d’Anfo
La Rocca d’Anfo è visitabile solo con una delle guide escursionistiche che vi lavorano, pertanto è necessario prenotare sul sito scegliendo tra i giorni di apertura disponibili e tra i vari percorsi, che si differenziano per lunghezza e difficoltà. La visita ha un costo di 10€ (soldi spesi benissimo) e dura circa 4 ore. Si tratta di una via di mezzo tra un trekking e una visita guidata: la combo storia + natura è una bomba!
Cosa portare
La Rocca d’Anfo si estende sul pendio del Monte Censo per ben 50 ettari, terreno su cui sono dislocate le diverse caserme, batterie, magazzini e l’osservatorio. Per questo motivo, è necessario indossare scarponcini da trekking e portarsi l’acqua, perché non ne troverai sul percorso. Avrai bisogno anche di una torcia per entrare in alcuni degli edifici (non spoilero). Nelle giornate molto soleggiate un cappello può essere utile, mentre in caso di maltempo è necessario un k-way!
Una giornata alla Rocca d’Anfo
La mia gita alla Rocca d’Anfo è stata una delle migliori della scorsa estate e ciò è dovuto anche alla competenza di Sara, la guida preparatissima che abbiamo avuto.
Il tour parte dalla Caserma Zanardelli, utilizzata ora come biglietteria e punto di partenza per le visite guidate. Da qui ci si sposta verso la batteria composta dalla Rocca Vecchia, dal Corpo di Guardia e dal Deposito Polveri, dove è allestito un museo con parecchi reperti ritrovati nella zona della Rocca d’Anfo.
I più interessanti sono quelli relativi al periodo delle guerre mondiali, come le scatolette di cibo per i militari, boccette di medicinali e canovacci con la scritta “duce” ricamata su tutta la superficie.
Dopo il museo, il percorso è tutto in salita. Alcune parti della Rocca d’Anfo non sono ancora state recuperate, ma questo conferisce un vago fascino decadente agli edifici ancora in stato di abbandono. Il percorso continua con l’ingresso nella Batteria Veneta, dai muri spessissimi per poter utilizzare i cannoni. Da fuori noterai che la batteria ha un campanile: questo era un escamotage per depistare i nemici, perché durante la Seconda Guerra Mondiale era proibito sparare sugli edifici religiosi!
Proseguendo nella salita, il panorama si fa sempre più bello, fino ad arrivare alla Batteria Belvedere. La Rocca si trova a picco sul lago, e dall’alto la vista spazia sulle sponde opposte. Una meraviglia, credimi, nonostante la giornata in cui ci sono stata non fosse delle più limpide. Immagino che con il sole sia davvero magia!
Tra gli edifici che ho apprezzato di più, ci sono i depositi: qui si vedono ancora i segni di chi ha partecipato alla vita di caserma. Sulle pareti, infatti, sono ben visibili le scritte lasciate dai soldati che vivevano qui. Una sorta di diario impresso nei muri, che li rende vivi, umani.
La sensazione è simile a quella che si prova dentro l’edificio della caserma, dove si possono visitare le cucine e le stanze. Gli alloggi degli ufficiali erano dotati di comodi camini, mentre quelle dei soldati semplici erano dotate di un semplice foro che permetteva al calore di salire dal piano di sotto.
Per ultima, arriva la parte più divertente per i visitatori: la salita all’Osservatorio! Per raggiungerlo, si passa attraverso tunnel pieni di insidie, studiati per non permettere ai nemici di salire agilmente. Ci sono corridoi ciechi, porte nascoste, sale che sembrano chiese. Solo i più abili arrivano in cima e riescono ad innalzare la propria bandiera sulla Rocca d’Anfo! Certo per i soldati non doveva essere un’esperienza affatto piacevole, ma addentrarsi nei cunicoli insieme ad una guida che conosce perfettamente la strada e ne svela ogni segreto e curiosità… beh, è tutta un’altra cosa!
Dove mangiare
Bene, hai scarpinato per ore su e giù per la Rocca d’Anfo, manco fossi un militare dell’esercito di Napoleone! Ora è tempo di rifocillarsi e rilassarsi un po’: imposta “spiaggetta di Anfo” su Google, prenditi una bella birra fresca e un panino al bar di fronte e poi puoi spiaggiarti definitivamente. E magari fare anche il bagno nel lago…
Spero che questo articolo ti sia stato utile! Io ti aspetto sempre su Instagram con nuove avventure.
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