Vercurago, the place to be: mi è capitato di dirlo qualche volta tra amici mentre mi godevo un aperitivo al tramonto proprio sul suo lungolago. E chiaramente, ora non posso che dedicare almeno un articolo a questo posticino tanto carino della Lombardia! Forse questo paese viene un po’ eclissato dalle tante vicine località del Lario, ma si merita di essere meta di una delle tue prossime gite. Principalmente perché qui c’è il Castello dell’Innominato, ma non solo. Ora ti racconto tutto!
Cosa trovi in questo articolo
Il Castello dell’Innominato: informazioni pratiche
Il Castello dell’Innominato sovrasta Vercurago dalla frazione di Somasca. Stagliato contro la montagna, fu una delle abitazioni del signore di Brignano, Francesco Maria Visconti, che si macchiò di gravi reati ispirando il Manzoni nella descrizione del suo temibile personaggio.
Oggi del Castello rimane ben poco: i resti delle mura perimetrali, una delle antiche torri e una cappella. Le mura circondano però un prato, perfetto per un picnic o per prendere il sole e rilassarsi, il tutto con una vista meravigliosa sul Lago di Garlate, sul Lago di Lecco e sulle montagne circostanti.
Come arrivare al Castello dell’Innominato
Vercurago è raggiungibile in treno o in auto, mezzo che ti consiglio di lasciare nel parcheggio del cimitero. In entrambi i casi dovrai camminare per una decina di minuti in salita, fino al Santuario di San Girolamo Emiliani dei Padri Somaschi, dove inizia il bello: qui infatti imboccherai le stradine della frazione Somasca per dirigerti verso la Via delle Cappelle. Salendo, troverai l’eremo di San Girolamo, ma di questo ti parlo tra poco: prendi il sentiero che sale dopo la chiesetta e in pochi metri sarai arrivato al Castello dell’Innominato!
Cosa portare
Ti consiglio di portarti una coperta, cibo, bibite e un buon libro o una buona compagnia. In estate non c’è molta ombra, ti avverto! Ah, non dimenticare la macchina fotografica per immortalare la meraviglia del paesaggio che si gode da lassù.
Una giornata a Vercurago: cosa vedere oltre al Castello dell’Innominato
Se ti sei rilassato a sufficienza al Castello dell’Innominato, è giunto il momento di ripartire alla scoperta di altre due chicche di Vercurago. Ho già accennato a San Girolamo…continua a leggere per scoprirne di più!
San Girolamo
Se hai raggiunto il Castello dell’Innominato passando per la Via delle Cappelle, forse ti sarai già accorto che queste ultime narrano proprio della vita di San Girolamo Emiliani. Egli infatti nel corso del Cinquecento ospitò ed educò molti giovani orfani proprio sotto al Castello dell’Innominato, dove ora sorgono anche il piccolo cimitero dei Padri Somaschi e la chiesetta dalla cui parete sgorga acqua fresca grazie a un miracolo del Santo. Inoltre qui c’è anche una terrazza con una splendida vista sul sottostante Lago di Garlate! Un piccolo assaggio di quello che ti aspetta poco più in alto, alle rovine del Castello.
Lungo la Via delle Cappelle inoltre trovi anche la Scala Santa, dove ti può capitare di vedere qualche fedele salire in ginocchio per espiare i propri peccati. Attenzione: puoi salire (non necessariamente in ginocchio), ma non è possibile scendere dallo stesso lato della scalinata. Per farlo devi prendere un sentiero parallelo.
Il lungolago
Vercurago si affaccia sul Lago di Garlate con un lungolago molto frequentato. Non finisce qui, però: il perimetro del lago si può percorrere ad anello su una comoda pista ciclo-pedonale. La passeggiata è molto piacevole e adatta a tutti, ma te ne parlo nel prossimo articolo!
Accanto al lungolago di Vercurago c’è anche una spiaggia sassosa dove in estate molti vanno a riposarsi e prendere il sole.
L’idea in più
Vicino alla spiaggia di Vercurago ci sono alcuni locali affacciati sul lungolago. Ti consiglio di fermarti per un aperitivo al Chiringuito della pizzeria Mela Verde. L’atmosfera è da vacanza al mare, e osservare il tramonto sul lago sorseggiando una birra fresca è la perfetta conclusione per la tua gita a Vercurago!
Spero che tu abbia apprezzato questo articolo! Fammi sapere come va la tua gita, e per scoprire altri luoghi e #storielombarde ci vediamo su Instagram o su questa pagina.
A presto!
Lisa
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[…] Una volta attraversato il ponte eccoti a Pescarenico, che era un villaggio di pescatori e ne conserva ancora il fascino. È anche un celebre luogo manzoniano, ricordi il convento dei Cappuccini in cui vivevano Fra Cristoforo e Fra Galdino? Era proprio qui! Osservando Pescarenico dalla sponda opposta si vede anche il monte Resegone stagliato sullo sfondo, uno spettacolo! Prosegui poi fino a Vercurago per goderti il tramonto dal lungolago, magari insieme a una birra fresca, prima di rientrare a Garlate. Se hai tempo sali anche al Castello dell’Innominato! […]
Ciao Lisa, lo sai che a Vercurago , negli anni 70, io le i miei cugini, con mamma ,zie e i vicini di casa , andavamo ogni estate a fare la gita più bella? Prendevamo il treno di buon’ora a Ponte San Pietro( non vorrei dire stupidaggini ma credo che fosse ancora uno di quelli a carbone,o almeno nei miei ricordi è un treno antico)Arrivati a Vercurago facevamo la salita a San Girolamo, con tappa ad ogni cappelletta,poi si scendeva al lago, c’era un lido ed un ristorante che forse c’è ancora, Pesce d’oro mi pare si chiamasse. Finalmente,dopo il pranzo al sacco e passate le canoniche 3 ore( ma perché??) potevamo , con grande gioia, farci il bagno nel lago,
ho ancora in mente la sensazione di viscido sotto i piedi??.Poi nel tardo pomeriggio si riprendeva la via del ritorno, sempre in treno , come eravamo felici!?
Ma grazie mille per aver condiviso questo ricordo!!
Vercurago è proprio il posto perfetto per una bella gita, io lo associo a sciabordio del lago e odore di fritto misto e fa molto “vacanza” 😀
Il giro che facevate è circa lo stesso che faccio io ora quando ci vado, tranne il bagno nel lago…immagino che negli anni 70 fosse molto più pulito! 😀
[…] Il Castello dell’Innominato e altre magie: gita a Vercurago […]