Cara viaggiatrice, caro viaggiatore: se ami i viaggi lenti, questo articolo fa per te! Io non sono affatto sportiva ma i miei genitori sì, e di recente hanno deciso di raggiungere Ferrara in bicicletta e treno, partendo da Bergamo.
Pensando che la loro esperienza possa essere uno spunto utile anche a te, ho chiesto loro di scrivere questo articolo con l’itinerario e qualche consiglio. Per questa volta lascio quindi la parola (o meglio, la tastiera), alla mamma!
Cosa trovi in questo articolo
A Ferrara in bicicletta: giorno 1
Partiamo con il primo temporale del mattino. A noi, neofiti di questo tipo di viaggio, la pioggia crea qualche difficoltà, in quanto non siamo per niente attrezzati. Sarà ottimismo o il fatto che non piove da settimane? Comunque arriviamo in stazione a Bergamo tra raffiche di vento e nuvoloni, ma asciutti.
Prima parte: Bergamo-Verona in treno
Il treno regionale che da Bergamo ci porta a Rovato è tra i più nuovi, con rampa di accesso e posto bici. A Rovato invece la stazione non ha accessi facilitati e tra un binario e l’altro ci sono solo scalini. Pazienza e muscoli per noi, ma penso al disagio di carrozzine e passeggini. A Rovato cambiamo treno e in carrozza restiamo in piedi con le bici in mano, perché nel posto riservato sono sedute persone che ci ignorano.
Arriviamo così a Verona, dove inizia l’avventura in bicicletta.

Seconda parte: la Ciclovia dell’Adige
Si comincia: qualche incertezza uscendo dalla città e poi imbocchiamo la ciclovia dell’Adige. È quasi tutta asfaltata, a parte qualche tratto di sterrato accettabile. Tanto, tanto sole e caldo, ma la campagna è stupenda.
Ogni tanto scendiamo in qualche piccolo borgo e scopriamo così Legnago, con il suo Torrione, l’elegante facciata del Teatro Salieri e il bel Duomo. Riprendiamo poi la Ciclovia nel Parco dell’Adige fino a Badia Polesine e finalmente ci fermiamo per pernottare a Masi. Oggi abbiamo percorso in bici circa 95 km.
A Ferrara in bicicletta: giorno 2
Di buon mattino, ripartiamo verso Ferrara. Stavolta scegliamo un percorso misto lungo la Ciclovia Adige-Po, che ci porta inizialmente a Rovigo. Facciamo una tappa per il pranzo all’ombra del parco cittadino e una visita alla città, che ci sorprende con la bella piazza e l’elegante centro storico, dove si cela anche il Santuario della Beata Vergine del Soccorso, detto “la rotonda” per la sua forma ottagonale.

Ciò che ci piace di più di questo percorso è la campagna che attraversiamo, che ci incanta con scorci bellissimi di un territorio fertile tra due fiumi.
Grosse nuvole e un’afa opprimente ci accolgono a Ferrara, ma dopo aver raggiunto il nostro alloggio ed esserci concessi un momento di riposo, riusciamo a goderci la città al tramonto.
Giorno 3: meta raggiunta!
Ferrara è magnifica, con un prezioso patrimonio culturale e ben organizzata turisticamente: con la MYFE card si ha accesso a tanti siti imperdibili a prezzo ridotto e con agevolazione anche sulla tassa di soggiorno.
Dedichiamo tutto il terzo giorno alla scoperta del Castello Estense, di Palazzo Schifanoia con la notevole Sala dei Mesi e di Palazzo dei Diamanti.

Visitiamo il Museo della Cattedrale e la Cattedrale stessa, in stile classico e oggetto in questo periodo di ristrutturazione dell’intera facciata. Il lato che da sulla piazza è occupato fin dal Medioevo da negozi: la Loggia dei Merciai. Un particolare curioso!La nostra giornata prosegue attraverso le vie del centro storico, che percorriamo dall’antico ghetto ebraico fino alla romantica Via delle Volte.
Giorno 4: il rientro
Dopo la giornata di relax a Ferrara, è il momento di riprendere le bici. Rientriamo percorrendo tratti della Ciclovia Canale Burana, poi pedaliamo lungo l’argine del Fiume Panaro fino a Finale Emilia. Infine seguiamo l’ex sedime ferroviario e arriviamo a San Felice sul Panaro dove riprendiamo il treno per Verona. Da lì, con un cambio a Brescia, ritorniamo a Bergamo.
I treni sono sempre una grossa incognita: per via dei ritardi, ma anche delle barriere e dei pochi posti per le bici, che a volte sono scomodi e a volte occupati da tutt’altro.
La bicicletta invece ci ha regalato una dimensione lenta e umana, e ci ha permesso di incontrare persone che sono andate oltre al semplice scambio di indicazioni o informazioni.
Pedalare in mezzo a campi e fiumi riempie gli occhi e il cuore di una bellezza un po’ dimenticata.
A Ferrara in bicicletta: dove mangiare e dormire
Le nostre sistemazioni erano accoglienti sia per le persone che per le bici. A Masi siamo stati all’Albergo Alla Nave: la camera era grande, pulita e silenziosa e la cena curata, con tanto di pasta fatta in casa.
A Ferrara consigliamo il Boutique Hotel Nazionale, centralissimo in corso di porta Reno, è in un tipico cassero ferrarese del 1500 e anche qui hanno custodito le nostre e-bike.
Per quanto riguarda il cibo, si mangia benissimo, come un po’ ovunque in Italia. A Ferrara vanno assaggiati assolutamente i pinzini (gnocco fritto) con i taglieri di salumi e formaggi, i cappellacci, ottima pasta ripiena, e naturalmente la torta tenerina, cioccolatosa e profumata. Tanto poi pedali!
(tutte le foto sono di ©mamma)
Spero che questo viaggio a Ferrara in bicicletta ti sia stato d’ispirazione per nuove avventure! Se ami i viaggi lenti, ecco altri articoli che potrebbero interessarti: