Il Granducato di Lussemburgo

Granducato di Lussemburgo

Il giorno prima, circa 60km a sud, ero a Metz, Francia. Ora invece, un caldo giorno di fine estate, mi trovavo nel Granducato di Lussemburgo ed ero diretto in Normandia.

La curiosità di visitare l’ultimo granducato al mondo era grande. Anche perché è uno di quei posti in cui in genere non si va di proposito; o ci si capita, o restano nella coscienza come restano tutti quei posti di cui, probabilmente a una certa età, ci si rende conto non si vedranno mai nella vita. Non di certo perché non siano interessanti, ma sicuramente perché altri ci attirano di più, ci chiamano. In fondo, chi di noi non ha la percezione di appartenere a un posto o a un’epoca, come un residuo cognitivo di una qualche vita precedente?

Lussemburgo

Ad ogni modo, non avevo grandi aspettative. Sebbene fossi, sì, curioso, la scelta di fermarmi qui è stata principalmente guidata dall’aver cancellato erroneamente il Lussemburgo dalla mia scratching map appesa al muro. Tuttavia, sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere quanto sia in realtà un posto carino e interessante, piuttosto peculiare nella sua urbanistica.

Granducato di Lussemburgo: on the Road

Essendo situata prevalentemente su un promontorio (il Bock) ed essendosi sviluppata tutt’intorno nei secoli, visitare la città di Lussemburgo implica un continuo e ripido saliscendi. Dopo aver lasciato la macchina in un parcheggio sotterraneo, decisamente caro ma non avevo alternative, mi sono ritrovato nella piazza storica: Place Guillaume II. La piazza è dedicata al Granduca Guglielmo II, re dei Paesi Bassi e Granduca di Lussemburgo dal 1840 al 1849, l’anno della sua morte.

Qui, come tipico delle grandi città, si trova il tourist office, dove mi sono procurato una di quelle mappe che tracciano i migliori percorsi a piedi. Scelsi quello rosso, ad anello, perché era il più lungo e mi pareva attraversasse tutti gli hotspot della zona. Mi avviai così verso est, lasciandomi guidare anche un po’ dal caso.

Granducato

Poco dopo mi trovai a una bellissima terrazza sul fiume Alzette la quale, percorrendola verso nord, mi ha portato sulle rovine della vecchia fortezza della città, un tempo chiamata “Gibilterra del Nord” per la sua fama di inespugnabilità.

Tutto il centro storico è circondato da un gigantesco parco. Proseguendo nel mio cammino, ne ho percorso la parte sud dopo vari saliscendi tra viuzze e viottoli, fino a ritrovarmi di nuovo sulle mura del centro storico. La vista da qui è piacevole e dà su molti edifici dalle sembianze di palazzi o antiche residenze principesche ma, ahimè, quasi nessuna è visitabile in quanto oggi sono… banche o centri amministrativi.

Poco distante verso nord, tornando alla piazza storica, mi sono imbattuto nella Cattedrale di Notre-Dame, risalente al 1600; francamente, non l’ho trovata nulla di speciale. È abbastanza sobria e non molto sfarzosa, con tipici elementi di architettura gotica come gli archi a sesto acuto, i due campanili frontali e lo slancio verticale. Tuttavia, è molto luminosa, con un bel colonnato decorato a divisione delle tre navate e, questo devo ammetterlo, un bellissimo organo proprio sopra l’ingresso. Dopo una breve sosta, sono ripartito. Dovevo essere a Reims, Francia, entro sera.

Granducato di Lussemburgo

Ho solo un rimpianto: aver scoperto troppo tardi dell’esistenza delle cosiddette Casematte del Bock, la “Lussemburgo sotterranea”: un dedalo di cunicoli che attraversano il promontorio della città e servivano per proteggere la roccaforte. Tanto, comunque, non avrei avuto tempo…

Un po’ di storia?

L’anno 963 d.C. segnò l’inizio della storia di questo Stato. Sui resti di un castello romano chiamato Lucilinburhuc (“piccolo castello”), il conte Sigfrido di Lussemburgo fece costruire una rocca attorno alla quale, nel corso dei secoli, si svilupperà la città-fortezza che sarà poi di importanza strategica fondamentale in Europa.

Nel 1830 la rivoluzione belga rese indipendente il Belgio dai Paesi Bassi. Il territorio del Granducato iniziò così ad essere amministrato dal nuovo regno belga. Tuttavia, la fortezza di Lussemburgo era ancora controllata dai Paesi Bassi. Con il trattato di Londra del 1839, però, inizia il percorso di costruzione di uno stato indipendente.

Benelux

Comincia a instaurarsi in questa fase il sentimento nazionale: si scrivono canzoni patriottiche e si sviluppa una letteratura in lussemburghese. Ebbene, sì: esiste il lussemburghese! Lingua locale e ufficiale insieme al francese e al tedesco.

Comunque, anche dopo il trattato di Londra il Granducato di Lussemburgo resta comunque legato ai Paesi Bassi attraverso una linea dinastica. Solo nel 1890, alla morte di Guglielmo III, figlio di Guglielmo II, viene meno l’ultimo legame tra il Lussemburgo e i Paesi Bassi.

Il Granducato di Lussemburgo oggi

A fare da cornice a tutte queste vicende, sul finire del XIX secolo ha inizio un importante fenomeno migratorio. Oggi, nel complesso si ritrovano proprio l’insieme di differenze culturali che hanno caratterizzato la storia di questo Stato, le quali sembrano convivere armoniosamente arricchendosi a vicenda. Una delle principali caratteristiche della popolazione lussemburghese è l’elevata percentuale di stranieri, poiché in Lussemburgo convivono fino a 170 nazionalità diverse, principalmente europee!

Le comunità più rappresentate sul territorio lussemburghese sono quella portoghese, che costituisce circa il 15% della popolazione, quella francese, con quasi l’8%, mentre il resto è composto, davvero, da etnie e comunità provenienti un po’ da tutto il mondo.

La maggior parte degli edifici da visitare sono collocati nel nord del Paese. Si contano oltre cento castelli medievali nel territorio. Tra i più famosi ci sono il castello di Vianden, quello di Beaufort, di Clervaux e il castello di Bourscheid.

Benelux

Come ogni città-snodo finanziario che si rispetti, il centro economico cittadino, il Kirchberg, ha il tipico aspetto pulito e moderno, dagli alti grattacieli e dai palazzi di vetro.

Il Granducato di Lussemburgo, benché stato autonomo non particolarmente nominato o turistico, è stato membro fondatore dell’Unione Europea, della NATO, del Benelux e delle Nazioni Unite, perciò nonostante tutto ha avuto un’importanza storica rilevante. La città è inoltre sede di numerose istituzioni e agenzie europee ed è uno snodo finanziario di primaria importanza.

Se ti è piaciuto questo articolo, leggi anche quelli sulla mie esperienza in Cina oppure visita il mio sito!

 

Walking I

Mi chiamo Davide Locatelli. Vivo a Bergamo e mi occupo di fotografia di viaggio.

Dopo il diploma in Architettura e Design partii per quello che considero essere stato il mio primo vero viaggio. Percorsi a piedi 130km lungo il cammino costiero denominato South West Coast Path, in Cornovaglia. Fu un viaggio per me molto significativo. L'anno dopo decisi di girare da solo tutta l’Europa in Interrail, esperienza che mi tenne in giro un mese e mi aprì gli occhi.
Da allora ho viaggiato ogni volta che ho potuto, cercando di far scorrere sotto i miei piedi più terra possibile e di sentirmi parte del mondo.

Poi, mi sono laureato in Ingegneria Meccanica.
Negli anni e un viaggio dopo l'altro mi sono fatto sempre più la mia idea di cosa significhi davvero viaggiare e sono arrivato alla conclusione che altro non è se non un modo di essere. Questo modo di essere, per me, ha trovato piena espressione nella fotografia, che trovo essere il modo più efficace per raccontare qualcosa, da un fatto a un'emozione.

In quanto fotografo di viaggio cerco di puntare i riflettori su come la natura può apparire e sui modi in cui l’essere umano può esistere.
Se si vuole imparare a comprendere il mondo, occorre sentirsi stranieri, per rinascere e guardare con occhi vergini.
Tutto questo voglio raccontarlo con la mia Nikon.

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1 commento

  1. Grande David.. ?? Bell’articolo?

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