Roma è sempre meravigliosa, anche all’ennesima visita. Ogni angolo è una scoperta, ogni zona ha i suoi luoghi speciali e la sua storia. E se vuoi avventurarti al di fuori del solito tour tra Colosseo, Fori Imperiali e Piazza del Popolo, non mancano le sorprese anche nei quartieri meno turistici.
Ecco i miei consigli per visitare una Roma insolita attraverso un itinerario alternativo tra quartieri molto giovani e periferici, ma non per questo meno affascinanti!
Cosa trovi in questo articolo
Roma insolita: quartieri del Novecento
Roma è una città dalle mille sfaccettature: ogni singolo quartiere da l’impressione di essere un mondo a sé, quasi una città dentro la città. Molti di essi sono nati dallo sventramento e dal rifacimento del centro storico durante il periodo fascista, quando la città assunse un nuovo aspetto. Quali sono i quartieri da non perdere per un itinerario alternativo attraverso una Roma insolita? Eccoli!
Roma insolita ma non troppo: EUR
Tutti ne abbiamo sentito parlare, ma chi si è mai preso il disturbo di scendere così a sud, in periferia, quando tra Vaticano, Fontana di Trevi e Colosseo è già andata una giornata intera? E invece, l’EUR è un pezzo di storia molto importante di Roma. Basti pensare alle architetture simbolo del razionalismo nostrano che si trovano qui, tra cui spicca il Palazzo della Civiltà Italiana che ottenne ben presto il nomignolo di Colosseo Quadrato.
L’EUR, ambizioso progetto fascista per l’Esposizione Universale del 1942, non fu mai terminato, ma la spinta di ricostruzione del Dopoguerra qui fu particolarmente sentita e portò al completamento di alcuni edifici ed alla costruzione di altri, residenziali.
Oggi l’EUR è sede di banche e istituzioni. Visitandolo in una caldissima mattina di inizio settembre può sembrare un po’ asettico, sonnacchioso sotto all’imponenza degli edifici, a tratti decadente. I vetri rotti sui gradini del Museo della Civiltà Romana, che è in fase di ristrutturazione ormai da anni, ci ricordano quanto siano fragili le grandi utopie del passato. Non trovi che siano estremamente affascinanti le architetture imponenti, quando vengono lasciate a sé stesse?
Un paese nella città: la Garbatella
Il quartiere della Garbatella è poco più giovane dell’EUR, risale infatti agli anni Venti. Nacque come quartiere di appoggio abitativo per gli operai che lavoravano al Porto Fluviale del vicino quartiere di Ostiense, e anche se il progetto non andò a buon fine, la Garbatella rimase. Inizialmente era una sorta di borgata, inglobata poi nella città, ma passeggiando nel quartiere proverai la sensazione di trovarti in un piccolo paese e non nella Capitale italiana. Una Roma insolita, decisamente da visitare!
Costruito a lotti su esempio delle città giardino e con la preponderanza dello stile architettonico del barocchetto romano, il mistero del quartiere resta il nome. Che dipenda dal tipo di coltivazione a garbata della zona, che derivi dal luogo particolarmente bello, o dalla garbata ostella che qui lavorava?
Trullo e poesia
Una Roma insolita e periferica che qui si percepisce più che mai: ecco a voi il Trullo, borgata nata nel 1939, quando l’Istituto Autonomo fascista per le case popolari acquista terreni per costruire alloggi. Nelle abitazioni vennero trasferiti gli sfollati dal Rione Monti dopo l’approvazione del progetto di rifacimento di Via dei Fori Imperiali. Ad essi si aggiunsero, dopo la guerra, i coloni rientrati da Francia, Egitto, Algeria, Tunisia e Marocco.
Il Trullo era la tipica borgata popolare: pensa che il Duce stesso, durante una visita, affermò che gli edifici sembravano caserme e non abitazioni! A questa prima fase urbanistica si aggiunse l’abuso edilizio degli anni Sessanta.
Perché visitare il Trullo, allora, che è anche parecchio lontano dal centro? Per i suoi poeti! Il quartiere, considerato “malfamato” fino a una trentina di anni fa, è in realtà uno dei tanti luoghi alle periferie di Roma che ha saputo fare delle sue debolezze una forza, che è rinato dal degrado e si arricchito grazie alla multiculturalità. I Poeti der Trullo sono un gruppo di giovani che scrivono poesie con un significato sociale sui muri di questo coloratissimo quartiere, e cercano di renderlo migliore.
La comunità del Trullo è nota anche ai lettori di Gianni Rodari. Ricordi La Torta in Cielo? L’autore lo scrisse nel 1964 con la collaborazione degli alunni della scuola elementare del Trullo, e lo ambientò proprio in questo quartiere!
Roma insolita e Liberty: Coppedè
Il quartiere di Coppedè prende il nome da Gino Coppedè, architetto a cui venne affidata la progettazione degli edifici nel 1915 dalla Società Anonima Edilizia Moderna. Se ami lo stile Liberty e Art Decò non rimarrai affatto deluso, ma qui si trovano anche cenni di architettura barocca, gotica e medievale.
Un quartiere unico nel suo genere, signorile, tranquillo, piccolo ma pieno di sorprese. Ti stupirai davanti al grosso lampadario in ferro battuto sotto all’arco che unisce i Palazzi degli Ambasciatori, alle decorazioni a forma di ragno, agli affreschi che raffigurano Firenze.
Come se non bastasse pare che Gino Coppedè facesse parte della Massoneria. Si dice che nel quartiere abbia disseminato simboli esoterici… sta a te trovarli! Questo luogo è l’ideale se oltre a scoprire una Roma insolita non ti dispiace un pizzico di mistero. Tieni conto però che si trova parecchio distante dal centro.
Dove il condominio diventa museo: Tor Marancia
La zona di Tor Marancia sembra essere stata abitata fin dal Medioevo, quando la vera Torre Marancia da cui prende il nome ancora svettava sui poderi della zona. La storia del quartiere moderno invece risale come molte altre agli anni Trenta del Novecento, quando i rioni del centro vennero “bonificati”.
I cittadini romani sfollati si riversarono anche qui, dove in molti diventarono baraccati: le condizioni di vita erano infatti pessime nell’assembramento di baracche e casette senza pavimento, bagni comuni e servizi pubblici inesistenti. Come se non bastasse, Tor Marancia si trova in una zona piuttosto infossata che si allagava spesso: ciò valse al quartiere il nomignolo di Shanghai.
Fu solo nel 1948 che a Tor Marancia sorsero dei veri condomini. Case popolari, che dal 2015 si sono trasformate in un bellissimo museo a cielo aperto grazie ai capolavori di street art dipinti su di esse. L’arrivo dei turisti che lo vogliono visitare non può che far bene al quartiere.
Testaccio
In epoca romana a Testaccio si trovava il porto dell’Emporio, dove approdavano le merci che dal mare risalivano lungo il Tevere. Ed ecco che arriviamo subito al primo punto affascinante di Testaccio: Monte dei Cocci. Le anfore utilizzate per contenere le merci infatti venivano rotte, disposte l’una sull’altra e cosparse di calce per evitare gli odori (si trasportava infatti soprattutto olio), creando una vera e propria collinetta. Monte dei Cocci è intatto ancora oggi, l’unica pecca è che si può entrare nel cancello per vedere da vicino solo su richiesta.
Anche Testaccio, come la Garbatella, diventò quartiere di supporto per gli operai di Ostiense, e per anni fu considerato piuttosto malfamato, poiché anche sede di industrie ferroviarie, del mattatoio, di un grosso mercato, di diverse osterie. Ora, l’ex Mattatoio è in parte sede dell’Università Roma Tre e di centri culturali, le osterie si sono trasformate in ristoranti e locali molto frequentati. Insomma, un quartiere che ha saputo rivalutarsi e l’ha fatto molto bene.
Il luogo top di Testaccio secondo me è il mercato, che ora si trova all’interno di una moderna costruzione. Per me è stato come un miraggio nel deserto: immaginati una mattinata a camminare per chilometri sotto il sole, e poi finalmente ecco che compare il luogo perfetto per il pranzo!
Il quartiere di Testaccio custodisce anche altri angoli interessanti, come la celebre Piramide, costruita pochi anni prima di Cristo in perfetto stile egizio. Adiacente alla Piramide si trova il Cimitero Acattolico dove riposano, per fare giusto qualche nome, John Keats, Percy Shelley, Antonio Gramsci, Andrea Camilleri e Gigi Proietti. Poco distante c’è anche il Rome War Cemetery, un memoriale di guerra per i militari del Commonwealth caduti durante la seconda guerra mondiale a Roma. Ti serve un giorno intero solo per Testaccio, e magari ci vorrai anche tornare alla sera per una buona cenetta.
Molto spesso uscire dai tipici itinerari turistici da grandi soddisfazioni. Per me visitare questi quartieri romani è stata una vera sorpresa. Mi immaginavo le periferie della capitale molto simili tra di loro e invece mi sbagliavo di grosso! È un po’ come se ogni quartiere fosse un paese a sé, ognuno con la sua storia e la sua atmosfera.
Per quanto riguarda l’itinerario da seguire, ti consiglio di partire dall’EUR, per poi spostarti a Tor Marancia e risalire dalla Garbatella fino a Testaccio (fai in modo di arrivarci verso l’ora di pranzo, mi raccomando!). Trullo e Coppedè invece sono più lontani: puoi raggiungerli con i mezzi pubblici, ma se hai poco tempo un’auto in car sharing è sicuramente la soluzione migliore.
Spero che il mio articolo sui quartieri alternativi da visitare a Roma ti sia piaciuto. Se ne conosci altri, scrivimi! Possiamo aggiornare questa lista insieme!
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