Il sole sta tramontando sopra la maestosa stazione Kazanskij di Mosca. Vedo il cielo tingersi lentamente di arancio attraverso le vetrate del Burger King proprio di fronte, orrore del capitalismo davanti a tanta opulenza sovietica.
Il mio treno parte tra pochissimo e io non sto più nella pelle. Un sogno sta diventano realtà: tra poco percorrerò un minuscolo pezzettino di strada sui treni russi, partendo da Mosca e arrivando a Kazan nel giro di una notte su quella che nel complesso è la tratta della Transiberiana.
Cosa trovi in questo articolo
Guida pratica ai treni russi
Di certo il mondo dei treni russi non ha nulla a che vedere con quello a cui siamo avvezzi noi in Italia. In Russia i treni sono il principale mezzo per spostarsi nelle immense lande spesso innevate e per attraversare gli undici diversi fusi orari. Ci sono una precisione nella gestione delle ferrovie (leggi e impara, Trenord!) e un modo di vivere i viaggi in treno davvero lontani dalle nostre abitudini.
Io, che mi credevo forte della mia carriera da universitaria pendolare, ci ho messo un po’ a capire tutto il meccanismo, per cui se sei incappato su questo post perché stai organizzando un viaggio sui treni russi, voglio darti qualche dritta utile.
Come prenotare
Il primo consiglio che ti do è quello di non farti abbindolare da agenzie o mediatori (anche online), ma di comprare i biglietti direttamente dal sito di RZD (РЖД), la compagnia ferroviaria russa. Il loro sito internet negli ultimi anni è stato rinnovato e migliorato, è tradotto in inglese ed è davvero semplice da navigare.
Inoltre, fino a un paio d’anni fa qualsiasi orario in qualsiasi stazione faceva riferimento unicamente al fuso orario di Mosca, ma per fortuna ora non è più così: ogni stazione ha il suo fuso orario e i rischi di sbagliare si sono davvero azzerati, anche per i viaggiatori meno esperti. Con qualche dritta puoi organizzare il tuo viaggio sui treni russi tutto da solo, senza alcun problema.
I biglietti si possono iniziare a prenotare 90 giorni prima della data di partenza. Prima prenoti, meno spendi! Per riservare il tuo posto ti verrà chiesto il numero del passaporto, che è il documento obbligatorio per viaggiare sui treni russi. Con ogni biglietto puoi portare un bagaglio dal peso massimo di 36 kg.
Come scegliere il biglietto
Ci sono diverse tipologie di treni in base al servizio che offrono, alla velocità e alla tratta, soprattutto per quanto riguarda il collegamento tra Mosca e San Pietroburgo. In questo articolo ti parlo nello specifico dei treni che escono dalle due grandi città per seguire il tracciato della ferrovia Transiberiana.
In questo caso i treni russi hanno tre opzioni disponibili. La prima classe, che è uno scompartimento privato con sole due cuccette, la seconda classe che ha quattro cuccette, due inferiori e due superiori, e infine c’è la leggendaria platskart, la terza classe, ovviamente la più economica e di certo il modo migliore per fare un viaggio autentico e disagiato quanto basta per essere definito memorabile.
La terza classe è composta da scompartimenti con 54 cuccette e due bagni, alle due estremità della carrozza. Le cuccette sono disposte a quattro orizzontalmente rispetto al senso di marcia del treno (due superiori e due inferiori) con un tavolino in mezzo, e il corridoio le divide da altre due (sempre una sopra e una sotto) che sono invece parallele al senso di marcia del treno. In questo caso la cuccetta inferiore è composta da due sedili con un tavolino nel mezzo, che viene abbassato per farne un letto.
Come scegliere il proprio posto platzkart
Primo consiglio assoluto: stare lontano dai bagni. In questo modo si evita il traffico costante di gente per tutta la notte, il rumore e…sì, l’odore.
La seconda cosa da sapere è che le due cuccette poste nel senso di marcia del treno sono adiacenti al corridoio, lasciando chi vi dorme completamente esposto alle persone di passaggio. Meglio evitare, se vuoi almeno provare a dormire.
Il terzo consiglio è quello di valutare attentamente se ti va di fare tutto il tragitto da sdraiato o preferiresti anche stare un po’ seduto. Se scegli il posto superiore, infatti, la cuccetta è molto bassa, mentre in quella inferiore puoi stare comodamente seduto e hai anche a disposizione il tavolino. Fermo restando che alle 22 si spengono le luci, quindi valuta anche in base all’orario e alla durata del tuo viaggio!
Se si viaggia in due, la scelta è più semplice: in questo modo puoi infatti prenotare sia la cuccetta superiore che quella inferiore e gestirle come vuoi, sdraiandoti quando vuoi dormire o stando seduto al tavolino se vuoi mangiare, leggere, guardare fuori dal finestrino.
Last but not least: le cuccette non sono lunghissime, considera che se sei alto un metro e settantasei come me avrai i piedi fuori, sul corridoio, e ogni persona di passaggio ci picchierà dentro. Raggomitolarsi is the way!
Cosa portare sui treni russi
I treni russi mettono a disposizione gratuitamente acqua calda per il tè o per zuppe liofilizzate: rifornisciti di conseguenza. Snack, cibo e acqua sono ottimi per spezzare la fame e la noia del lungo viaggio. C’è la possibilità di ordinare cibo o fare una capatina al vagone ristorante, ma prezzi e qualità non mi sembravano il massimo. Comunque non ho provato e non posso consigliare.
Il cellulare prende raramente e le prese di corrente sono pressoché inesistenti, perciò porta con te una powerbank e qualcosa da fare che non implichi avere una connessione internet. Un buon libro, musica, un gioco da tavolo magari…in fondo si è in tanti ad annoiarsi insieme, possono nascere grandi partite!
Le lenzuola sono generalmente incluse nel biglietto o comunque si possono aggiungere per pochi rubli, per cui non dovrai preoccuparti di questo aspetto. Porta però con te dei vestiti comodi per dormire e pratici da cambiare nel minuscolo bagno. Ti servirà anche tutto il necessario per la toilette e per rinfrescarti, tenendo in considerazione che non ci sono docce!
Dormire sui treni russi: la mia esperienza
Rieccomi, emozionata, alla Stazione Kazankskij di Mosca. Sulla banchina, aspettavamo ordinatamente il treno, ognuno già pronto nel punto preciso dove si sarebbe fermata la propria carrozza. Avevo una leggera ansia perché l’estrema puntualità (sovietica) fa sì che ancora prima che arrivi il treno il personale abbia già controllato tutti i passaporti e i biglietti, per salire (letteralmente) al volo!
Una volta sul convoglio, ci siamo subito imbattuti nella figura della provodnitsa, una sorta di hostess dei treni russi che fornisce la biancheria, mantiene l’ordine, la pulizia, e i viaggiatori a bada se fanno casino. Viaggiavo con il mio ragazzo, e un po’ disorientati abbiamo spiato e copiato la babushka della cuccetta di fronte a noi nella gestione di lenzuola e materassi.
Non appena ci siamo ambientati e sistemati, è arrivata la provodnitsa per spiegarci nel dettaglio tutte le informazioni di cui avevamo bisogno. Forti del nostro corso di lingua russa con Babbel della durata di un mese, non abbiamo capito nulla, ma il mio ragazzo ha risposto con un “Da, spasibo!” molto convincente. Incredula, mi sono voltata verso di lui: “ma cosa dici?” con tanto di gesticolare all’italiana, e ho strappato una risata alla babushka di fronte a noi. Anche se lei secondo me aveva già capito tutto, perché nessuno può fregare una babushka.
Nonostante questa prima figuraccia ce la siamo cavata alla grande, riuscendo anche a chiudere occhio per qualche ora. Gli altri passeggeri russavano e si muovevano, ma cercando di non fare rumore. Il treno era pulitissimo, i bagni tutto sommato dignitosi per essere stati usati da cinquanta persone, e la provodnista sempre vigile e disponibile.
Mi sono svegliata con l’alba che entrava prepotentemente dal finestrino attraverso le tendine marroni, mentre il treno le correva incontro, verso est. Lo scompartimento si è animato in un via vai di persone che andavano in bagno e apparecchiavano i tavolini per la colazione.
Prima che la mia avventura sui treni russi terminasse, mi sono goduta il mio tè caldo, servito in uno degli iconici portabicchieri firmati RZD, pronta a scoprire la città di Kazan’, perla del Tatarstan, che ad agosto ci ha accolto con 15 gradi e il vento a 22 km/h.
Questa, però, è un’altra storia, che ti racconterò presto. Nel frattempo, se lo sconfinato Est ti affascina, ti potrebbe piacere anche l’articolo che ho scritto sul libro Sovietistan
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Da, spasiba! (la o si pronuncia a se non è accentata). Ogni volta che leggo un articolo simile, torno sui vagoni di quella magica Transiberiana. L’ho vissuta sia in terza che in seconda classe, da Mosca a Irkutsk e poi in Transmongolica lungo la Mongolia e sino a Pechino. È un’esperienza che qualsiasi viaggiatore dovrebbe fare, un viaggio che unisce chiunque salga su quel treno, anche se per viaggi più brevi come il tuo. Grazie.
Ecco, sono una pessima pubblicità per i corsi di Babbel! 😀
Quanti viaggi meravigliosi che hai fatto, Matteo. Mi fai sognare! Prima o poi la faccio tutta anche io la Transiberiana, I promise!